Quando sono nato io, nel 1950, il Mondo contava 2,5 miliardi di esseri umani. Questa cifra é stata triplicata nel 2017, ed oggi siamo oltre gli otto miliardi.
In IDIOCRACY, un film molto divertente e pieno di provocazioni e situazioni limite opportunamente descritte per dimostrare come l'umanitá stia regredendo in senso di intelligenza, piuttosto che il contrario, tra le tante situazioni si vede una coppia di persone molto istruite e pacate rimandare la decisione di fare figli, mentre si vede una coppia di persone non con le stesse qualitá, sfornare figli vocianti e maleducati in modo seriale. La scena é ripetuta ogni cinque anni, ed alla fine i primi non fanno figli, mentre i secondi ne hanno fatti una decina.
Con il saggio " meglio non essere mai nati", il filosofo sudafricano David Benatar inaugura una scuola di pensiero che vede nella "denatalitá" un fatto positivo per il Pianeta e tutti coloro che lo abitano. Al contrario della politica che critica e contrasta la poca voglia di fare figli dei nostri giovani.
Evidentemente nessuno di questi pensatori é contro i bambini o chi li fa. Se ne fa semplicemente un oggetto di discussione per cercare di capire dove stiamo andando e quali possono essere le conseguenze.
Grazie a Lavoisier, il primo principio della termodinamica, o principio di conservazione dell'energia, stabilisce che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, ovvero che l'energia cambia di forma ma si conserva sempre.
Ed il corrispondente filosofico di tale principio sta nel "divenire" che a partire da Eraclito domina il pensiero comune. Anche quello che sembra statico alla percezione sensoriale in verità è dinamico e in continuo cambiamento.
In questo scenario filosofico/scientifico, dove mettiamo la capacitá del Mondo di "sopportare" questo sovraccarico umano?
I nuovi essere umani appena nascono diventano inconsapevoli "consumatori". Hanno bisogno di tutto quello che noi consideriamo necessitá. Dai pannolini che si usano e gettano ( e non che si lavano come una volta) a tutto quello che serve per far crescere i bambini sani e sicuri. Intorno ai bambini esiste una economia fiorente che crea in continuazione bisogni e necessitá per far consumare. Dal ridicolo caschetto per la testa di bambini che vanno col piccolo monopattino a tre ruote, al sedile per l'auto con il sistema "antiabbandono" o qualunque altra invenzione, supportata da leggi fatte per proteggere lobby e creare opportunitá di vendite, vediamo i piccoli che una volta non avevano bisogno di nulla oltre che l'affetto dei genitori, essere ormai centri di consumo.
E poi crescono, e diventano adulti e finalmente consumatori a pieno titolo.
Se pretendiamo di fare auto elettriche o usare energia "pulita" per salvare il pianeta, la vogliamo cominciare a considerare come una emergenza per il genere umano la crescita esponenziale dello stesso?
Si obietterá che a fare i figli sono soprattutto i Paesi in via di sviluppo e quelli asiatici, e anche nel nostro ricco e intelligente occidente sono gli immigrati ad essere piú produttivi.
E allora cosa ci aspetta? Un Mondo squilibrato? Piú nero e giallo che bianco? Che pesa di piú ad Est che ad Ovest? E date le condizioni attuali, piú di ignoranti che di persone colte ed istruite?
Da questi interrogativi parte il concetto di denatalitá, che si basa anche sulle difficoltá sempre maggiori che i nostri giovani incontrano nell'inserimento sociale, e saranno amplificate da questa corsa verso la digitalizzazione e l'Intelligenza Artificiale.
L'aggressione dell'Occidente a chi non la pensa come noi, ed il continuo sfruttamento perpetrato fino ad oggi ai danni dei Paesi in via di sviluppo, hanno creato una frattura insanabile, che sta prendendo forma in modo netto ai giorni nostri.
Tale frattura dovrá essere sanata sul nascere, con una politica ambientale, energetica, di distribuzione di ricchezza e di controllo delle nascite a livello globale.
Altrimenti saranno guai seri. Alcuni grandi imprenditori "illuminati" lo stanno capendo. Ma sono ancora una minoranza. E dato che loro controllano la politica che controlla il nostro destino di parco buoi, come finirá? Ai posteri l'ardua sentenza. Ugo Busatti