INFORMAZIONE LIBERA e VERITIERA

L’articolo 19 della Dichiarazione universale dei Diritti umani recita come segue. “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.

Di fatto, l’informazione libera non esiste, essa ha sempre risposto ai portatori di interessi e centri di potere, è così da quando sono nati i primi canali di comunicazione, e sarà così per sempre, c’è ancora molta strada da fare per superare le contraddizioni che ostacolano la libera espressione e circolazione dell’informazione.

Chi ha in mano la comunicazione sta limitando la capacità dell’uomo di pensare, di riflettere e di interagire con la propria coscienza. Attraverso la manipolazione dell’informazione stiamo generando tanti uomini alienati. Purtroppo, la retorica è al servizio di chi vuole dominare l’umanità manipolando la percezione e la capacità di pensare.

La comunicazione si basa sempre più su stimoli a breve termine, che producono dopamina e quindi eccitazione. Abbiamo un problema globale che ci riguarda tutti, stiamo erodendo il nucleo fondamentale di come le persone si comportano tra di loro, un distacco profondo dalle emozioni fondamentali, che sono quelle che ci orientano la vita.

Il sistema emotivo è molto più profondo di quello della corteccia, la rabbia la tristezza e la pausa ma anche la gioia sono pensieri radicati nella parte più profonda del nostro cervello, e le emozioni che nascono dal profondo guidano le nostre azioni.

Il tempo per poter riflettere è un tempo lento, diamo il tempo al cervello di poter accedere ai pensieri, l’uomo ha un disperato bisogno di tornare a riflettere, e questo processo richiede tempi molto più lenti, mentre i ragionamenti di superficie, alimentati da ritmi molto accesi, servono alle discussioni ma certamente, non alle riflessioni.

Siamo sottoposti a tantissimi stimoli, ma questo bombardamento, non ci consente di avere una visione di insieme, non c’è più la capacità di capire cosa è prioritario, mettiamo tutto allo stesso livello, e per chi ha in mano l’informazione, diventa un gioco da ragazzi spettacolarizzare un qualcosa per sollecitare un’emozione, quindi l’azione.

Attraverso il controllo della comunicazione è possibile diffondere una conoscenza distorta e governare il confine tra normale e patologico, o tra il permesso e proibito, diventa sempre più difficile. Abbiamo perso l’orientamento, ed agiamo in funzione degli stimoli, oggi, è possibile entrare nella cabina di regia in modo subliminale, è possibile generare in noi le emozioni che altri desiderano.

Siamo una società alienata con un’incoscienza felice, l’uomo mente, dice il falso, è indifferente alle sofferenze degli altri, distrugge le relazioni familiari per il vile denaro, non ha rispetto per l’ambiente in cui vive, una macchina che consuma incapace di amare la vita e la natura. Non c’è servitù peggiore della servitù del pensiero, quando rinunciamo a pensare con la nostra testa, noi diventiamo schiavi di altri schiavi.

L’informazione necessità di un nuovo progetto che garantisca i cittadini un’informazione libera e di qualità, dove tutti possono diffondere le proprie verità, basta che siano chiari chi sono i loro controllori, i legami con la politica o con il denaro di chi li finanzia.

Là dove queste libertà sono impedite nel loro sviluppo, oppressi nella loro azione, rinnegati nella loro solidarietà, contestati nella loro maestà, mercificati dai portatori di interessi, allora il processo evolutivo dell’uomo si ferma ed inizia la sofferenza, l’oppressione, la monarchia, l’oligarchia e le guerre.

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